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sabato 9 aprile 2011

www.fermiamoilnucleare.it: Da Fukushima alla catena alimentare: il rischio radionuclidi

Elementi radioattivi (i cosiddetti radionuclidi) come quelli che vengono emessi dalla centrale di Fukushima non vanno solo a contaminare i territori limitrofi e i suoi abitanti, ma entrano anhe nella catena alimentare. 
Lo fanno soprattutto attraverso l’acqua, dove arrivano sia per gli sversamenti in mare che per ricaduta attraverso la pioggia dei vapori radioattivi. “Per questo, al di là delle gravissime problematiche dovute all’esposizione diretta delle persone, la diffusione degli elementi radioattivi dipenderà dai fenomeni meteorologici e dalle correnti d’acqua”, spiega Eva Alessi del WWF. “Sarebbe utile ottenere i valori reali delle emissioni delle centrali giapponesi, anche se, in realtà, non siamo certi di quali siano o meno i livelli effettivamente ‘sicuri’ e non sappiamo se le dosi, anche molto basse, siano pericolose o meno”. 
Le raccomandazioni della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP) consigliano di non superare la dose equivalente 1 millisievert (mSv) l’ anno. Ma anche questi standard sono calcolari “su un individuo ‘medio’”, difficile poi da rinvenire nella realtà. Ciò che è ‘sicuro’ dipende dall’età, dalla fase di crescita, dalla varietà di fonti alimentari.

Leggi il rapporto del WWF

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